L’importanza della pulizia del colon

I ritmi stressanti della vita moderna ci portano a condurre un sistema di vita disordinato, che è causa di accumulo nell’organismo di scorie nocive. Queste influenzano negativamente l’equilibrio dei tessuti ostacolando il normale funzionamento del corpo. Bisogna rimuovere le scorie accumulate, per mantenere la piena efficienza psicofisca.

La purificazione del colon

Il non pulire internamente il colon equivale ad avere l’intero personale addetto alla rimozione dei rifiuti urbani in sciopero. Il colon costituisce il sistema drenante dell’organismo umano; ma se si lascia ristagnare il materiale di scarto, comincerà un processo che invierà materiale putrescente all’interno del circolo sanguigno. Ne può conseguire un avvelenamento del corpo/mente rendendo la persona irritabile, provocando uno stato di indebolimento, di svogliatezza., un cattivo funzionamento del sistema digerente con una conseguente tendenza al gonfiore addominale, fenomeni di flautolenza, alito cattivo, lingua ricoperta da una patina bianca, acne, pelle opaca o poco tonica. In breve, ogni organo può venirne intossicato, velocizzando il processo di invecchiamento, le giunture soffrono di quest’intossicazione irrigidendosi , ecc.
Un’ alimentazione basata su cibi non freschi, fritti, troppo cotti o troppo elaborati, l’uso eccessivo di farine non integrali , di zuccheri raffinati, l’abuso di sale, il latte omogeneizzato, conservanti chimici ed altre scorrettezze nella nostra nutrizione non favoriscono un funzionamento efficiente del colon, anche se pensiamo di avere evacuazioni regolari.
Anzichè apportare nutrienti importanti per l’organismo si crea una certa inedia del colon; pur passando materiale fecale non sarà in grado di “digerire” correttamente e quindi di permettere una completa assimilazione dei nutrienti.
L’intestino tenue produce un manto di muco per proteggersi dai cibi troppo manipolati, Con il persistere di un’alimentazione scorretta questo manto di muco può divenire spesso ed indurito come plastica. A poco servirebbe spendere una fortuna in vitamine, erbe e cibi biologici se questo manto di muco troppo spesso ne impedisce il loro assorbimento.

L’autointossicazione
L’autointossicazione è un processo mediante il quale il corpo si “auto avvelena” mantenendo un autentico “pozzo nero” di materiali in decomposizione all’interno del proprio colon. Questo pozzo nero interiore può contenere una concentrazione di batteri dannosi altrettanto alta quanto quella dei pozzi neri sotto una casa. Le scorie che vengono liberate dai processi di decomposizione batterica si introducono nel flusso sanguigno e viaggiano verso tutte le parti del corpo. In tal modo, ogni cellula all’interno del corpo può essere colpita e da ciò possono derivare molti tipi di problemi. Dal momento che l’autointossicazione indebolisce l’intero sistema, essa può essere la causa scatenante d’ogni sorta di disturbi.

La pulizia del colon è sempre necessaria
La maggior parte dei disordini comincia nel tratto gastrointestinale, si diffonde attraverso il sangue alla pelle e alle ghiandole linfatiche ed infine arriva ad invadere i tessuti profondi. Il cibo all’interno dell’intestino, se non viene digerito in modo corretto si trasforma in veleno. Quel veleno produce tossine che aggravano gli umori intestinali.
Durante il processo della digestione, il cibo ingerito va incontro ad una serie di trasformazioni. Per prima cosa esso viene odorato, gustato e masticato. Il primo assaggio stimola i fluidi digestivi presenti nella bocca e nello stomaco. Il cibo viene inviato verso lo stomaco e, se è stato ben masticato, sarà facile per lo stomaco mescolare i fluidi digestivi, i liquidi ed i cibi tutti insieme. Una volta ammorbidite e scisse in piccole particelle, le sostanze semi-digerite passano nell’intestino tenue.
All’inizio dell’intestino tenue vi è il duodeno in cui il cibo viene miscelato con la bile prodotta dal fegato e con le secrezioni pancreatiche. In seguito il cibo si trasferisce verso il colon dove la sua digestione viene completata ed è proprio qui che il vero valore del cibo viene assorbito quasi totalmente come vitamine ed elementi nutritivi.
Il colon forma le feci ed assorbe l’acqua del cibo digerito. Esso procura anche nutrimento ai batteri che svolgono un ruolo benefico, in quanto capaci di sintetizzare importanti vitamine e di assorbire elementi nutrienti. Le feci normali transitano attraverso il colon e dovrebbero assomigliare ad una “banana matura”.
Qualsiasi cibo, incluso la frutta, va in putrefazione se trattenuto abbastanza a lungo nel corpo. La causa della ritenzione all’interno del colon dei residui di cibo è la presenza di muco. Anche una dieta vegetariana che include tofu, alimenti a base di farine raffinate, cibi incompatibili fra di loro, frutta alla fine del pasto, ecc, ecc porta alla produzione di muco all’interno dell’intestino. Il muco prodotto all’interno del colon si trasforma in una sostanza viscosa che tende a trattenere all’interno del colon i residui di tutto il cibo ingerito. Se la massa di materiali non digeriti si accumula, essa comincia a passare attraverso le pareti intestinali nel flusso sanguigno.
Il flusso del sangue veicola quindi le tossine putrefatte e fermentate in ogni parte del corpo. Il sistema immunitario è costretto ad un superlavoro per neutralizzare quelle tossine, che si accumulano nei punti più deboli del corpo.
Anche il fegato e i reni lavorano a pieno ritmo per filtrare il livello sempre crescente di tossine provenienti dall’intestino. Quando il colon viene interamente rivestito da cibo non digerito, anche i batteri “buoni” riducono la loro capacità di sintetizzare le vitamine, determinando uno stato di carenza.

I danni relativi ai tre dosha
L’accumulo di tossine nel colon danneggerà Vata, mentre quando le tossine si accumulano nell’intestino tenue, Pitta risulterà danneggiato, mentre l’accumulo delle tossine nello stomaco danneggerà Kapha e ciascuno di questi squilibri può muoversi attraverso il sangue.
Per tutti questi motivi l’Ayurveda raccomanda di assumere regolarmente dei prodotti che migliorino la qualità dei processi digestivi e del metabolismo in generale. Un metabolismo più efficiente dà la possibilità di bruciare le scorie in modo naturale, prima che inizino il processo di migrazione attraverso il corpo.
Il calore metabolico in Ayurveda è chiamato Agni. L’efficienza di Agni garantisce salute, benessere e longevità, come affermato dagli antichi testi ayurvedici

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